Nutrapet.vet, Febbraio 2025; Federico Scorza

Le malattie renali nei cavalli rappresentano una sfida clinica significativa, spesso sottodiagnosticata a causa della natura subclinica delle prime fasi della patologia. Il consenso dell’European College of Equine Internal Medicine (ECEIM) offre un’analisi approfondita su eziopatogenesi, diagnosi e gestione delle malattie renali equine, delineando le migliori pratiche basate sull’evidenza scientifica e sull’esperienza clinica degli esperti del settore.
Le patologie renali nel cavallo si suddividono principalmente in insufficienza renale acuta (AKI, Acute Kidney Injury) e malattia renale cronica (CKD, Chronic Kidney Disease).

L’insufficienza Renale Acuta (AKI): è caratterizzata da un danno renale improvviso e può derivare da ischemia, nefrotossicità o infiammazione sistemica. Tra i fattori di rischio vi sono disidratazione, ipovolemia, sepsi ed esposizione a farmaci nefrotossici come gli aminoglicosidi e i FANS. L’AKI rappresenta un continuum che va dal danno renale iniziale a insufficienza renale conclamata, rendendo fondamentale una diagnosi precoce.

La Malattia Renale Cronica (CKD) rappresenta invece una condizione progressiva e irreversibile che può derivare da episodi pregressi di AKI, infezioni renali, nefrolitiasi o disordini metabolici. Spesso diagnosticata tardivamente, porta a una progressiva perdita della funzione renale con conseguenze sistemiche, tra cui squilibri elettrolitici e alterazioni metaboliche.

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