Nutrapet.vet, Novembre 2024; Federico Scorza
Un recente studio analizza l’impatto di diversi antimicrobici sul microbiota intestinale di cavalli sani, mostrando come queste terapie possano alterare temporaneamente l’equilibrio della comunità batterica intestinale, provocando diarrea antimicrobico-indotta (AAD), una condizione che nei cavalli può evolvere in laminite, sepsi, insufficienza d’organo e persino morte.
Nonostante la sua gravità, la patofisiologia dell’AAD non è ben compresa, e il suo tasso di prevalenza varia dal 22% al 94%. Le principali cause identificate di AAD includono agenti patogeni come Clostridioides difficile, Clostridium perfringens e Salmonella spp., sebbene in molti casi non venga identificato un agente eziologico specifico.
Perciò, studi controllati sugli effetti degli antimicrobici comunemente usati in medicina equina potrebbero migliorare la comprensione dei meccanismi alla base dell’AAD.
In uno studio recente, 20 cavalli adulti sani, selezionati e monitorati presso l’Ohio State University, sono stati suddivisi in cinque gruppi. Quattro gruppi hanno ricevuto differenti antimicrobici (metronidazolo, eritromicina, doxiciclina, sulfadiazina/trimetoprim), mentre un gruppo di controllo non ha ricevuto farmaci. I cavalli, alimentati con fieno e monitorati per due settimane, sono stati sottoposti a regolari esami clinici, raccolta di campioni fecali e analisi ematiche. L’analisi del DNA batterico fecale ha utilizzato tecnologie di sequenziamento avanzate per valutare i cambiamenti nel microbiota.
Durante il trattamento, che si è esteso dal giorno 1 al giorno 6, sono stati osservati cambiamenti significativi nella composizione batterica, là dove il microbiota tende a tornare ai livelli di base entro il giorno 30, pur con alcune differenze residue.
I risultati hanno mostrato alterazioni significative nella ricchezza e diversità microbica nei gruppi trattati con doxiciclina, eritromicina e metronidazolo rispetto al gruppo di controllo. Nei cavalli trattati con eritromicina, ad esempio, si è osservata una diminuzione significativa della ricchezza microbica tra i giorni 2 e 6. Diversità e uniformità, misurate attraverso l’indice di Shannon, sono risultate ridotte in vari momenti temporali nei gruppi trattati con doxiciclina, eritromicina e metronidazolo, a differenza di quelli trattati con sulfadiazina/trimetoprim, che hanno mantenuto parametri simili al controllo.
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