Nutrapet.vet; 3 Dicembre 2021; Silvano Marini
Sci Rep. 2020;10(1):8311. Published 2020 May 20. doi:10.1038/s41598-020-65444-9

 

Gli allenamenti frequenti, il trasporto per raggiungere il luogo dove si svolge la corsa o il concorso e lo sforzo della performance agonistica rappresentano potenziali interferenze sulla composizione del microbiota intestinale del cavallo atleta, andando ad aggiungersi ai classici fattori che determinano l’assetto della flora batterica intestinale come la genetica, la razza, l’età, il sesso e la dieta.

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La letteratura riporta pochissimi dati sulle interferenze dell’attività agonistica sul microbiota intestinale che, se approfonditi, potrebbero fornire contributi importanti al miglioramento del benessere del cavallo impegnato in attività sportive. Per questo, uno studio coordinato dall’Università di Parigi-Saclay e pubblicato su Scientific Report ha valutato in una coorte di cavalli atleti la variabilità individuale del microbiota fecale nel tempo e la sua relazione con lo stress psico-fisico.

Nella valutazione sono stati inclusi 185 cavalli da sport sani allevati in condizioni simili e dedicati a un ampio ventaglio di discipline sportive, che nel 30% dei casi richiedevano un elevato impegno fisico e mentale. I campioni fecali sono stati prelevati contestualmente ai prelievi ematici e al rilievo degli indicatori comportamentali all’inizio e alla fine dello studio, lungo un arco complessivo di otto mesi. Dai risultati emerge che, nonostante spiccate differenze individuali, le comunità batteriche intestinali dei 185 cavalli condividevano un nucleo comune composto da 29 generi (il 52% appartenente al phylum Firmicutes, soprattutto alle famiglie Lachnospiraceae, Porphyromonadaceae e Ruminococcaceae). Dall’analisi è anche emersa una spiccata instabilità nello stesso individuo di rari ceppi batterici che non consente di identificare un cavallo tramite il proprio “fingerprint batterico” specifico, che risulta modificato a otto mesi di distanza.