Jesse M.Francis, Katherine A.Thompson, Witrick Erin, B.Perry

 

Questione di gusto…e di impatto visivo!

Il titolo di un recentissimo studio, pubblicato sul Journal of Equine Veterinary Science nel 2020, mette a confronto per la prima volta “le preferenze” del cavallo con quelle del proprietario: è infatti a quest’ultimo che nel processo decisionale circa l’acquisto del prodotto, spetta la scelta.

Indirettamente, questo è un fattore che coinvolge anche il Veterinario che dovesse consigliare ai clienti mangimi o integratori; che poi, di nuovo, questi ultimi dovranno acquistare per il proprio cavallo.

Escludendo ovviamente i trattamenti farmacologici, emerge chiaramente la centralità dei gusti e dell’impatto visivo del proprietario.Tuttavia, fino ad ora, nonostante l’importanza per lo sviluppo del prodotto, pochi dati confrontano le preferenze per i cavalli con i consumatori umani.

A titolo esemplificativo, il lavoro citato prende in oggetto dei “premietti” per cavalli e le relative confezioni.

Gli obiettivi di questa ricerca erano confrontare le preferenze di trattamento dei cavalli con i proprietari di cavalli. Il prodotto A era una ricompensa a base di lino aromatizzato alla cannella a forma di disco e il prodotto B era un prodotto a base di avena al gusto di mela. Ai cavalli sono stati presentati i due prodotti per i quali è stato previsto un test di preferenza accoppiato che prevedevano periodi di annusamento e consumo separati.

I consumatori hanno valutato le ricompense separatamente: prima per l’intenzione di acquisto, poi per i test edonici degli attributi sensoriali. Nessuna differenza è stata osservata per il primo prodotto annusato, consumato o finito durante il test di preferenza del cavallo. Tuttavia, sono state osservate correlazioni positive moderate tra il primo prodotto annusato e consumato (P = .01, ф = 0.40) e il primo prodotto consumato e finito (P <.01, ф = 0.48).

I proprietari di cavalli hanno valutato il prodotto A inferiore per aspetto, consistenza, dimensioni e intenzione di acquisto (P <.01) rispetto al prodotto B. Questi risultati indicano che durante lo sviluppo del prodotto devono essere presi in considerazione le valutazioni emerse dai test non solo sugli animali, ma anche sugli eventuali acquirenti.