«Omega-3 supplementation and cardiovascular disease: formulation-based systematic review and meta-analysis with trial sequential analysis»

Evangelos C Rizos1,2, Markozannes3, Apostolos Tsapas4,5, Christos S Mantzoros6,7, Evangelia E Ntzani3,8,9

Numerosi benefici sono stati attribuiti agli acidi grassi polinsaturi omega-3 a catena lunga (n-3 LC-PUFA), compresa la protezione contro l’aritmia cardiaca, l’abbassamento dei trigliceridi, il miglioramento dei disturbi infiammatori e neurodegenerativi.

Tuttavia bisogna considerare che, ovviamente, l’effetto è correlato alla dose; e questa considerazione assume particolare importanza in medicina veterinaria, dove spesso si considerano studi scientifici in umana come presupposto per studi sperimentali veterinari.

Questa regola vale anche per l’integrazione con acidi grassi a lunga catena e gli effetti promessi sull’attività cardiaca.

Pari studio effettuato  su pazienti umani, analizza molto chiaramente gli effetti sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari (CVD) dose-correlati degli integratori di Omega 3, fornendoci alcuni spunti di riflessione.

Come noto, gli integratori di Omega-3 sono noti per la prevenzione delle malattie cardiovascolari (CVD). Lo studio è mirato a valutare l’associazione tra integrazione dose-specifica di omega-3 ed esiti CVD.

Sono stati inclusi studi clinici randomizzati in doppio cieco con durata ≥ 1 anno per valutare l’integrazione di omega-3 e stimato il rischio relativo (RR) di mortalità per tutte le cause, morte cardiaca, morte improvvisa, infarto miocardico e ictus. L’analisi primaria era una meta-analisi a effetti casuali stratificata per dose di omega-3 in 4 categorie definite a priori (<1, 1, 2, ≥3 di 1 g capsule / giorno). Approcci complementari erano analisi sequenziali di prova e analisi di sensibilità per i trigliceridi, impostazione di prevenzione, analisi intent-to-treat, acido eicosapentaenoico, dimensione del campione, uso di statine, durata dello studio.

In totale, sono stati inclusi nell’analisi diciassette studi (n = 83 617). L’integrazione di Omega-3 come ≤ 1 capsula/giorno non è stata associata ad alcun risultato in studio; i confini della futilità sono stati superati per la mortalità per tutte le cause e la morte cardiaca. Per due capsule/giorno, abbiamo osservato una riduzione statisticamente significativa della morte cardiaca (n = 3, RR 0,55, IC 95% da 0,33 a 0,90, I2 = 0%); per ≥3 capsule/giorno abbiamo osservato una riduzione statisticamente significativa della morte cardiaca (n = 3, RR 0,82, IC 95% da 0,68 a 0,99, I2 = 0%), morte improvvisa (n = 1, RR 0,70, IC 95% 0,51 a 0,97) e ictus (n = 2, RR 0,74, IC 95% da 0,57 a 0,95, I2 = 0%).

Dalle conclusioni emerge come la supplementazione di Omega-3 a <2 capsule da 1 g/giorno non abbia mostrato alcuna associazione con gli esiti della CVD; a. Rispetto alla solida evidenza scientifica disponibile per dosi basse, l’evidenza per dosi più elevate (2-4 capsule da 1 g/giorno) purtroppo non è ancora significativa.

Pertanto gli esiti della ricerca  per valutare compiutamente i benefici dell’integrazione ad alte dosi, necessita di ulteriori cliniche per la valutazione della formulazione e dell’indicazione.